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Il 16 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, la FAO invita ad una riflessione che non rimanga esclusivamente circoscritta all’interno dei confini nazionali, ma che al contrario possa raggiungere carattere internazionale andando a sfiorare qualsiasi contesto, istituzionale o meno.
Si tratta di una data simbolica, visto che il 16 ottobre del 1945 più di quaranta delegazioni si riunirono in Canada dando vita all’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura.

Tra gli scopi principali che tale organizzazione si prefiggeva agli albori vi era quello di porre un incisivo argine a problematiche che, ai giorni nostri, affliggono ancora un numero elevato di persone: la fame e la malnutrizione. Si tratta di uno degli eventi più noti tra quelli organizzati dall’ONU, una giornata che al proprio interno racchiude diverse iniziative egualmente suddivise in oltre 150 Paesi. Tali occasioni sono volte non soltanto a diffondere tra la gente una maggiore consapevolezza riguardante il tema della nutrizione, ma anche e soprattutto a sensibilizzare ciascuno su un tema più che attuale: quello della sicurezza alimentare e la fame nel mondo.

Una percentuale man mano più alta di contadini sta in questi anni tastando con mano la morsa di mutamenti climatici che stanno influendo negativamente sulla loro attività, con conseguenti ripercussioni per la collettività. Stando a ciò che affermano alcune previsioni in merito, pare che entro il 2050 la popolazione globale sforerà verso l’alto quota 9 miliardi.
Detto questo, urgono misure che possano risultare compatibili con questo considerevole incremento e che abbiano alla base tecniche di lavorazione dei terreni che possano convivere rispettosamente con i cambiamenti in atto.

Negli stati caratterizzati da un reddito pro capite basso, diviene quindi essenziale tentare di incrementare l’accesso al cibo. Essendo quest’ultimo un parametro direttamente proporzionale alla disponibilità dei viveri, fondamentale è ridurre ai minimi termini gli sprechi. In un’altra ricerca condotta, la FAO è arrivata alla conclusione che una percentuale prossima al 15% degli alimenti immessi nella grande distribuzione deperisce prima ancora di raggiungere gli scaffali. Ad incorrere verso un deperimento maggiore sono frutta a verdura.
Nei paesi economicamente meno sviluppati, le perdite di cibo sono riconducibili alla mancanza di strumenti adeguati alla sua conservazione. Diverso discorso vale invece per i paesi maggiormente progrediti, dove il fenomeno del “food loss” viene provocato da uno stoccaggio non sempre ottimale. In un numero non risibile di casi, alimenti come le patate si deteriorano anche per merito di confezionamenti non idonei.

Scoraggiare lo spreco di cibo non è solo un problema etico, ma è una pratica che ha un impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. È indispensabile promuovere una nuova cultura del cibo e degli alimenti, dove i protagonisti siano soprattutto i cibi di origini vegetale, locali, di stagione e prodotti in maniera eco-sostenibile.

In un mondo, come quello attuale, nel quale gran parte dell’industria alimentare dimostra di non essere ancora in linea con una sostenibilità sulla quale invece andrebbe rivolto uno sguardo attento, l’educazione della collettività è perciò sempre più importante. Un interessante spunto proviene dal Giappone, più precisamente dalla regione di Hokkaido, dove si è tenuto un raduno volto a dimostrare l’estrema funzionalità di una dieta, come quella delle popolazioni indigene del luogo, nella quale i principi cardine sono individuabili nella differenziazione alimentare ed in un rispetto per l’ambiente tramandati di generazione in generazione.

A rendere speciale l’edizione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione di quest’anno ci saranno una lunga serie di eventi dedicati, che consentiranno ai governanti di tutto il modo di riunirsi tra loro, in un fruttuoso dialogo orientato ad un’azione, quella nei confronti della fame del mondo, che non può più attendere: obiettivo Fame Zero!

A Roma ci sarà la cerimonia principale, uno degli avvenimenti più celebrati, info e programma: http://www.fao.org/world-food-day/wfd-ceremony/it/.

Categorie: NOTIZIE

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