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Negli ultimi anni abbiamo assistito all’incremento notevole di sagre e manifestazioni con lo scopo di valorizzare i prodotti tipici di un determinato territorio e favorendo di conseguenza l’aumento del consumo del cosiddetto street food, ossia del cibo di strada.

Molto interessante è un’analisi condotta dalla Coldiretti la quale ha evidenziato come nelle preferenze dei consumatori abituali di queste pietanze, in un confronto tra la piadina e il kebab, la prima risulti vincente 7 volte su 10.
Volendo ampliare l’orizzonte, è più opportuno dire che in oltre il 70% dei casi i consumatori hanno preferito gustare piatti della tradizione tipica locale mentre nella restante parte piatti della cucina internazionale ed etnica nello specifico.

piadina-vs-kekab

I motivi per i quali lo street food ha conosciuto un boom quasi inarrestabile sono diversi e affondano le loro radici a moltissimi anni indietro, all’epoca romana precisamente, quando le persone erano solite consumare un pasto veloce in strada, acquistando pietanze da venditori ambulanti e mangiandolo in piedi e in tutta fretta.
Ma in Italia il motivo del successo dello street food è dovuta alla grande varietà di prelibatezze culinarie che sono disponibili.

Abbiamo parlato della piadina romagnola come di una delle pietanze maggiormente apprezzate da turisti e viaggiatori che partecipano alle sagre, ma molti altri piatti sono parimenti gustati come ad esempio le olive ascolane, gli arancini siciliani, il baccalà fritto senza contare le diverse specialità di mare delle varie località turistiche.

Chi non riesce a fare a meno dei panini potrà inoltre sceglierne uno dei diversi proposti nei vari stand presenti in fiere e sagre, da gustare con un’ottima farcitura all’interno con prodotti classici o locali.

Il successo dello street food si sta però progressivamente accompagnando al fatto che le pietanze proposte ai visitatori degli eventi gastronomici sia stiano progressivamente snaturando perdendo quella connotazione di alimento tipico locale e proprio per questo motivo segnaliamo una delle ricette tipiche da realizzare con la piadina prestando una particolare attenzione agli ingredienti per fare in modo che gli stessi assicurino una pietanza di qualità.

Ovviamente per preparare un’ottima piadina bisogna utilizzare farina di grano tenero, acqua, sale e grasso potendo optare sia per l’olio di oliva che per lo strutto, con quest’ultimo che la renderà più morbida.

Vediamo come preparare le piadine con la stracciatella di bufala e crudo.
Per le piadine occorrono:

  • 500 g di farina di grano tenero macinata a pietra
  • 250 ml di acqua a temperatura ambiente
  • 5 g di sale marino
  • 5 cucchiai di olio di oliva

Preliminarmente andranno mescolate la farina, l’olio e il sale, aggiungendo alla fine l’acqua ottenendo un composto elastico da far riposare per 30 minuti.
Trascorso questo tempo, formeremo 6 palline della stessa dimensione che stenderemo con un matterello fino a ottenere una sfoglia sottile da cuocere in una padella preriscaldata per circa 2 minuti.

Per la farcitura:

  • 400 g di stracciatella di bufala
  • 300 g di prosciutto crudo
  • 200 g di olive verdi
  • 10 foglie di basilico
  • un filo di olio
  • pepe nero e pomodori
  • due mazzetti di rucola

Ogni piadina dovrà essere farcita con stracciatella e crudo insieme ad un composto ottenuto dalle olive, basilico, pomodori, rucola e pepe.

Tu invece cosa preferisci, Piadina o Kekab?

Categorie: NOTIZIE

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